VILLA SFORZESCA, UN PREZIOSO TESORO ARCHITETTONICO VOLUTA DA ALESSANDRO SFORZA
Al centro di una vasta pianura, l’imponente villa nacque come struttura militare e oggi è un luogo tutto dedicato alla cultura
Al centro di una vasta e fertile pianura, agli estremi confini della Contea di Santa Fiora, oggi parte del Comune di Castell’Azzara, Villa Sforzesca venne costruita nel 1576 su volere del cardinale Alessandro Sforza, figura singolare e affascinante, abile uomo politico ed amministratore, ma anche noto cacciatore di briganti.
L’imponente edificio, il cui ingresso è sovrastato da un grande leone rampante che stringe tra le zampe una mela cotogna, emblema della famiglia Sforza, fu costruito per controllare un’area di confine notoriamente turbolenta, a causa della presenza di tanti piccoli feudatari ed altrettanto diffusi briganti, ma anche per andare dietro la moda del tempo che non concepiva un porporato di buona famiglia, quali era Alessandro Sforza, privo di una villa in campagna nei dintorni di Roma, con cui la Sforzesca era collegata grazie alla vicina via Francigena.
Dall’ingegno di Giovanni e Domenico Fontana, due dei più importanti architetti dell’epoca, prese vita un maestoso edificio finemente affrescato, cinto da mura e torrioni, oltre che da splendidi giardini, fontane e giochi d’acqua, capace di ospitare senza difficoltà, con tutta la magnificenza del caso, anche un papa.
Cosa che in effetti avvenne nel 1578, quando Gregorio XIII, uno dei papi più importanti dell’età moderna, visitando i confini del proprio Stato, deviò il suo itinerario per far visita alla nuova villa del suo fido collaboratore Alessandro Sforza.
Tanta magnificenza non salvò però Villa Sforzesca dall’abbandono e della decadenza. Alla morte del cardinale Alessandro (1581), per circa vent’anni l’edificio continuò ad essere luogo di riunione per la famiglia Sforza, ma presto la noia della solitudine, i dissensi ed i diverbi familiari, uniti ai debiti crescenti, fecero disertare la Villa per la città di Roma, lasciandola cadere in un lento ed inesorabile stato di abbandono, sebbene rimase in grado di ospitare, per ben due volte, il Granduca di Toscana Leopoldo II, nel 1829 e nel 1844.
Ristrutturata con l’avvento del nuovo millennio, oggi Villa Sforzesca è ritornata ai fasti di un tempo, divenendo uno dei centri culturali del territorio a cavallo tra Toscana e Lazio, ospitando mostre, concerti, convegni ed eventi enogastronomici. Questa estate, tra gli eventi che hanno dato lustro alla storica Villa si è svolta una nuova edizione del Certame del Tartufo, dove per due weekend è stato celebrato il “principe” del bosco amiatino.