LA BELLISSIMA STORIA DELL’OLIVONE DI FIBBIANELLO
Si tratta di un olivo di 24 metri di altezza che nel 1998 fu dato alle fiamme ma che, malgrado distrutto, non è morto e nel tempo dai suoi rami sono rinati altri olivi
I paesi dell’Amiata sono scrigni di storie da conservare e raccontare. Quella dell’Olivone di Fiabbianello – Fibbianello è una località nel territorio di Semproniano – ha sicuramente dell’incredibile ed è in grado di arricchire l’intero territorio. L’Olivone è un albero di ulivo plurimillenario, ubicato nei pressi del podere Fibbianello, nel territorio del comune di Semproniano (GR), noto in passato per la sua eccezionale altezza e purtroppo, dal 1998, per il grave incendio doloso che lo ha colpito.
Testimonianze attendibili parlano di un’altezza di circa 24 metri, per cogliere le olive ci volevano tre piani di scale e chi raccoglieva non scendeva per mangiare, ma rimaneva sui rami. Gli anziani del paese ricordano ancora i richiami tra i giovani raccoglitori saliti sulle piante circostanti a cui, i più bravi, rispondevano scherzosamente in ottava rima. La raccolta delle olive variava da 2 a 8 quintali nelle annate eccezionali. Date le sue dimensioni gli abitanti del posto gli attribuiscono un’età prossima ai duemila anni.
Purtroppo nel 1998 un incendio doloso lo ha distrutto in gran parte; della sua bellissima chioma sono rimasti solo il tronco centrale svuotato che ne ricorda l’antica imponenza e le due branche principali annerite dal fuoco. L’incendio era stato acceso dall’interno del tronco cavo e lo ha devastato quasi completamente.
Ma l’Olivone non è morto, a distanza di qualche anno dalla sua base sono ricresciuti vigorosissimi polloni tra i quali si erge ancora una branca bruciata, ma i ricacci hanno un’altezza di almeno tre metri e producono olive
Adesso è possibile dire che l’albero ha resistito alle ingiurie, si è ripreso, non avrà più l’aspetto passato, ma con il rispetto degli uomini potrà ritornare all’antica imponenza.
Il progetto di recupero dell’Olivone nasce su proposta dell’Amministrazione Provinciale di Grosseto e la collaborazione dell’Istituto Tecnico e Professionale “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto. La finalità è quella di valorizzare la pianta diffondendone la conoscenza, studiarla, recuperarla.