Il 12 settembre la seconda tappa del Giro d’Italia Rosa vedrà protagonista il monte Amiata. Ecco cosa vedere in attesa del passaggio delle atlete
Il Giro d’Italia ha da sempre rappresentato un’occasione di scoperta e conoscenza. Grazie agli obbiettivi delle telecamere che per decenni hanno inseguito i ciclisti, prima gli italiani poi il mondo intero hanno potuto conoscere le bellezze paesaggistiche e architettoniche dello Stivale. Lo stesso vale per il passaggio del Giro d’Italia femminile, anch’esso formidabile strumento attraverso il quale scoprire, attraverso lo sport, territori bellissimi della nostro Paese. Quest’anno la Carovana Rosa farà il suo passaggio sul monte Amiata con una tappa, dal punto di vista agonistico, molto dura. Da Civitella Paganico ad Arcidosso, passando per Castiglioncello Bandini, Stribugliano, Roccalbegna, Santa Fiora, Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore, Seggiano, Castel del Piano e infine appunto ad Arcidosso, 131 chilometri lungo i territori che costituiscono la cintura della montagna. Intanto che le atlete si apprestano a provare la tappa e la macchina organizzativa prosegua nelle sue attività per rendere questa giornata ancora più bella ed emozionante, Thatsamiata ha pensato di andare a scoprire i luoghi della tappa.
LE COLLINE DEL MONTECUCCO
Partite da Civitella Paganico le atlete del Giro Rosa Iccrea entreranno nel comune di Cinigiano e percorreranno proprio un tratto dell’itinerario immerso tra i castelli di Porrona e Castiglioncello Bandini, lungo la strada comunale bianca La Privata. In questo percorso l’energia e la fatica delle cicliste saranno accompagnate dalla bellezza del paesaggio e dalla natura. Dopo 14,5 chilometri di corsa, le atlete affronteranno le caratteristiche strade bianche di Toscana; la prima sarà quella dei Panorami che unisce il castello di Porrona al Castello di Castiglioncello Bandini. Qui le atlete passeranno intorno alle 13. Per gli sportivi che andranno a vedere il passaggio della tappa, consigliamo di lasciarsi abbracciare dai panorami mozzafiato di questa terra offre. Per l’occasione le taverne e i ristoranti del luogo offriranno menu originali. I paesaggi saranno dominati dalle vigne di Montecucco, La denominazione di origine risale al 1998 ed è riservata ai vini prodotti con uve del vitigno Sangiovese per almeno il 90%: la zona di produzione comprende i comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Roccalbegna, Arcidosso e Seggiano, in provincia di Grosseto.
STRIBUGLIANO, LA TERRAZZA SULLA MAREMMA E ROCCALBEGNA CON IL SUO MAESTOSO SASSO
Da Cinigiano la tappa proseguirà verso i comuni dell’Amiata grossetana. Al chilometro 25, a Stribugliano, verrà posto il secondo traguardo a premi intitolato alla memoria di Carlo Poggiolini, offerto dalla Cantina Fabiani. La salita che affronteranno le atlete sarà il primo banco di prova della tappa. Qui in attesa del passaggio della carovana Rosa si può approfittare per una visita alla famosa terrazza panoramica di Stribugliano, magari assaporando il tipico formaggio che viene prodotto dal caseificio locale. La cultura casearea è viva e presente anche a Roccalbegna, altro territorio che sarà toccato dalle atlete. Qui sorge un importante caseificio, Il Fiorino, ed è proprio in questi luoghi che l’attesa del passaggio del giro può essere occupata con gustose degustazioni di formaggi presso le locande di piccoli borghi, tutti da scoprire.
CASTAGNI E CASTELLI: QUANDO IL GIRO INCONTRA LE SALITE DEL VULCANO
Lentamente le atlete entreranno nelle viscere del vulcano spento, prima lambendo il monte Labro, poi proseguendo verso i territori di Santa Fiora e Piancastagnaio. Dalle vigne di Montecucco si passa ai secolari castagni dell’Amiata. La castanicoltura in questa area, ha da sempre avuto diffusione, grazie alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli, tanto che già negli statuti delle comunità dell‘Amiata del XIV secolo si ritrovano specifiche norme per la salvaguardia e lo sfruttamento dei castagni, sia riguardo ai frutti sia riguardo alla legna. Ad oggi la castagna del Monte Amiata è tutelata dal marchio di qualità IGP, prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta: la zona di produzione è l’area occidentale del Monte Amiata che si staglia nel cuore dell’Italia centrale. Attendere le atlete a Piancastagnaio può voler dire avere l’opportunità di visitare la storica Rocca Aldobrandesca e gustare piatti tipici a base di castagne, funghi e prodotti di stagione in una qualsiasi taverna del borgo.
ABBADIA SAN SALVATORE E CASTIGLIONE D’ORCA DUE VOLTI DI UNA MONTAGNA SCONOSCIUTA
Conosciuta come Città delle Fiaccole, Abbadia San Salvatore ha un’identità forte e una storia secolare. Qui le sue genti hanno lasciato un enorme bagaglio di storia e tradizioni da scoprire. Di Abbadia è solito dire che si può visitare tutto l’anno perchè in ogni stagione offre delle occasioni di svago e intrattenimento. La natura domina il borgo e la storia fa il resto, dipingendo un territorio da un animo forte e una storia salda. Come in altri borghi di montagna anche ad Abbadia la cultura mineraria si fa sentire e il parco museo minerario (miniera dove fino al 1972 si estraeva il cinabro per ricavarne mercurio), è un importante esempio. La cultura gastronomica ha anch’essa un ruolo importante, è qui che si conserva la ricetta segreta della “Ricciolina” il dolce tipico di Abbadia San Salvatore, una specialità che si accompagna a una storia popolare che si tramanda da generazioni. Da visitare la splendida Abbazia di San Salvatore che dà il nome al paese: fu fondata nel 750 dal re longobardo Ratchis, nel luogo dove secondo la leggenda aveva visto apparirgli la Trinità sopra un abete bianco, una storia suggestiva che si può ammirare ancora oggi negli affreschi seicenteschi di Francesco Nasini dentro la chiesa. A stupirvi sarà la cripta, con 32 colonne tutte diverse l’una dall’altra. Superato il territorio di Abbadia San Salvatore le atlete entreranno nel comune di Castiglione d’Orcia e proseguiranno su strade tortuose ma allo stesso tempo ricche di panorami. Ai piedi di Castiglione d’Orcia sorgono le terme naturali, ad accesso libero, denominate come “La Balena Bianca”.
SULLE STRADE BIANCHE DI SEGGIANO IL “GRAN PREMIO DELLA MONTAGNA”
Un altro difficile tratto in salita sarà affrontato nel comune di Seggiano, quando le atlete saranno chiamate a pedalare su strade bianche. E’ proprio nel territorio che ha dato il nome alla pregiata cultivar “Olivastra Seggianese” che si disputerà il “Gran Premio della Montagna”. In pochi chilometri le atlete passeranno da 380 mslm a quasi 800 mslm ed è forse questo frangente di gara che potrà dare grandi emozioni. Il G.P.M. di seconda categoria collocato nel comune di Seggiano (752 m.s.l.m.), a poco più di 10 chilometri dalla conclusione, potrà fare la selezione. Gli appassionati di ciclismo potranno approfittare per visitare il Museo dell’Olio di Seggiano e degustare, in uno dei ristoranti della zona (Seggiano e Pescina) lo squisito olio Dop ricavato dalla spremitura di Olive d’Olivastra Seggianese.
PASSAGGIO NEL BORGO DEL PALIO E ARRIVO AD ARCIDOSSO
Il passaggio delle cicliste toccherà via della Stazione, Corso Nasini, piazza Madonna, piazza Garibaldi e via Vittorio Veneto per poi proseguire verso l’arrivo ad Arcidosso. A Castel del Piano le atlete saranno accolte da un paese in festa che per l’occasione indosserà gli abiti del Palio delle Contrade (è una Carriera che si corre ogni 8 settembre in piazza Garibaldi). Ogni contrada sarà rappresentata da figuranti con i vestiti storici, dalle finestre delle tipiche case di montagna sventoleranno le bandiere di Borgo, Monumento, Poggio e Storte. L’attesa del giro potrà essere occupata, o visitando una delle tante belle chiese che si trovano proprio nel centro storico o scoprendo le suggestive stanze di Palazzo Nerucci. Dopo 131 chilometri, con orario previsto alle 15./15.30 la Carovana Rosa arriverà ad Arcidosso, borgo amiatino dove sarà allestito il villaggio del giro. Davanti al palazzo comunale si terranno le premiazioni e per chi non conosce Arcidosso sarà la straordinaria occasione per visitarlo. Il Castello Aldobrandesco ospita un interessantissimo polo museale, arricchito di recente da una nuova collezione artistica dedicata alle armi d’epoca. Il centro storico, con il suo dedalo di vie merita sicuramente una visita. Il giorno successivo, domenica 13 settembre, il Giro ripartirà da San Fiora, uno dei borghi più belli d’Italia, luogo dove scoprire le splendide Robbiane e immergersi uno dei parchi naturali più suggestivi d’Amiata: “Il Parco Peschiera”.
I LUOGHI CONSIGLIATI DELLA TAPPA
Un’idea è quella di fare dell’itinerario ciclistico rosa, un percorso permanente che possa essere replicato e valorizzato ogni anno e che costituisca una maglia pregiata attorno alla quale tessere eventi sportivi e culturali che servano a rilanciare l’immagine di un territorio che è uno scrigno magico dal punto di vista paesaggistico e ambientale.