Un importante traguardo raggiunto per lo storico archivio di Castel del Piano
Castel del Piano, con l’Archivio Ildebrando Imberciadori, è entrato a far parte della Rete Biblioteche e Archivi di Maremma. Il comune amiatino, soddisfatto per il traguardo raggiunto, ha fatto il suo ingresso nella Rete nei giorni scorsi, dopo approvazione della Commissione di Sistema che ha accolto l’Archivio Ildebrando Imberciadori, legato all’omonimo studioso nato in Amiata nel 1902 che scrisse oltre un centinaio di saggi sul tema dell’agricoltura. L’ampliamento della Rete ha offerto l’occasione per avviare una riflessione sulla possibilità di creare un presidio bibliotecario attraverso la formula del prestito anche nei Comuni dove non esiste una struttura bibliotecaria. “La Rete Biblioteche e Archivi di Maremma – afferma Emiliano Rabazzi, presidente della Commissione di sistema – è lieta di accogliere un nuovo Comune, toccando quota 15 insieme alla Provincia di Grosseto e all’ISGREC, Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea. L’Archivio Ildebrando Imberciadori, con gli studi dello stesso ricercatore sul mondo e sulla storia dell’agricoltura maremmana, porterà un valore aggiunto al patrimonio culturale della Rete, che conta già su oltre 340mila unità bibliografiche, e offrirà l’opportunità di conoscere da vicino la tradizione rurale e il valore storico, economico, sociale e culturale che rappresenta, da sempre, per tutta la Maremma. Ringrazio il Comune di Castel del Piano – continua Rabazzi – per la collaborazione mostrata e per la condivisione dei suoi obiettivi primari. Continueremo a lavorare in sinergia e con nuovi progetti di ampliamento della Rete”. Soddisfatta anche Romelia Pitardi, assessore alla cultura di Castel del Piano, poiché questo passaggio rappresenta un’opportunità per promuovere il patrimonio culturale e di conoscere quello di altre realtà. “L’impegno per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale – conclude Pitardi – continua con i lavori di ristrutturazione appena terminati del Palazzo Ginanneschi, dove verrà sistemato tutto l’archivio storico post-unitario, per il quale contiamo di terminare a breve anche la catalogazione per renderlo fruibile entro la fine del 2017”.