La montagna sta tornando a essere meta di soggiorni sportivi. Il turismo sportivo è una scommessa per l’Amiata
Era il 1984 quando la squadra di calcio del Napoli, in ritiro estivo a Castel del Piano, fece scendere in campo per la prima volta sua maestà Maradona. Uno storico “1 a 13” a favore del Napoli segnò l’epilogo di una partita amichevole rimbalzata il giorno dopo sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport, non certo per l’umile prestazione della squadra amiatina o la vittoria della squadra partenopea quanto perché sull’Amiata fu battezzata la carriera calcistica italiana di Maradona. Quell’anno il Napoli si portò con sé, tra i boschi dell’Amiata, oltre trentamila tifosi e la nostra montagna, si dimostrò all’altezza della situazione. C’ era un’aria buona, il clima era favorevole e le strutture ricettive erano perfettamente in grado di ospitare i ritiri delle più grandi squadre di calcio a livello nazionale. Aneddoti e racconti rimandano a vicende legate ai ritiri della squadra del Cagliari a Santa Fiora, alla Fiorentina in ritiro ad Abbadia San Salvatore (più recente) e a una montagna, la nostra, in grado di soddisfare le esigenze dei grandi club sportivi. Il calcio nel tempo è mutato, sono cambiati gli interessi, soprattutto quelli economici e forse anche le esigenze da parte delle società sportive, così la nostra montagna ha dovuto prima vivere gli anni dell’abbandono, poi scuotere la testa e studiare una nuova strategia per tornare ad essere meta di ritiri sportivi e di un turismo in grado di fare leva sullo sport.
Ci sono voluti anni, importanti investimenti (altrettanti ci vorranno) per iniziare a posizionare nuovamente la Montagna tra le mete di questa attività e oggi qualcosa si sta muovendo. Il ritiro della Robur (squadra di calcio di Siena) a Castel del Piano, l’ultima edizione del Trofeo Silicone (torneo di Pallavolo giunto alla sua XXIII esima edizione e disputato a giugno nei vari palazzetti dello sport amiatini) e in ultimo il ritiro estivo della Mens Sana Basket (tra Castel del Piano e Santa Fiora) ne sono una dimostrazione. Importanti soggiorni anche ad Abbadia San Salvatore che in questi giorni sta ospitando il ritiro della Nazione Uisp di Atletica Leggera. Ecco, per l’occasione un’intervista realizzata da Amiata News al campione Giorgio Calcaterra.
A parlare proprio di turismo sportivo è stato, in ultima battuta, il primo cittadino di Castel del Piano, Claudio Franci dal tavolo della conferenza stampa organizzata al Grand Hotel Impero dalla Mens Sana Basket. “In tempi record – ha detto Franci – è stato organizzato il soggiorno sportivo di questa importante realtà del basket. Ormai giunti quasi a fine attività, possiamo dire che il ritiro dei giocatori e di tutta la società è stato positivo. E’ importante però sottolineare come questo evento sia stato possibile solo grazie alla collaborazione di diversi soggetti. In primo luogo la società sportiva che ha scelto l’Amiata come ritiro, in seconda battuta la struttura ricettiva che ha messo a disposizione personale e professionalità e infine la stretta collaborazione tra due amministrazioni comunali amiatine, la nostra e quella di Santa Fiora”. Il segreto (ormai nemmeno più di tanto) del successo è sia per Franci sia per l’assessore allo sport del comune di Santa Fiora, Elena Tattarini il lavoro di squadra. “L’Amiata può tornare a essere una meta ambita per i soggiorni sportivi e un luogo dove poter sviluppare un certo tipo di turismo. Deve però lavorare insieme, deve saper collaborare”.
Le parole della A.D. della Soundreef Mens Sana Basket Francesco Bertoletti hanno confermato l’alto livello di accoglienza della montagna, così come sono state importanti le parole di Massimo e Filippo Macchi e dell’allenatore della squadra Giulio Griccioli.
Infine, quando si parla di turismo sportivo è bene guardare l’Amiata dal basso dei paesi all’alto dei suoi quasi 1800 metri di natura e considerare che la parte alta della montagna sta sviluppando importanti progetti di rilancio delle attività sportive. “Non solo neve” è stato infatti il cavallo di battaglia di chi ha creduto che questo vulcano spento possa essere una meta versatile e adatta per molti sport come la mountain bike, il trekking e il nord walking e l’orienteering. Ad oggi il Bike Park alle Macinaie, la sentieristica per i percorsi trekking e la sempre più alta attenzione all’ambiente stanno dando ragione a chi ha creduto che lo sport sia network di persone e soprattutto un’esperienza turistica da vivere in maniera positiva.