Creatività e cultura a disposizione degli ospiti della residenza assistita “Casa Rosselli”
Si chiama “Letture a Voce Alta” e si tratta di un appuntamento con il passato. Nato dalla mente artistica di Stefano Lucarelli, oggi questo progetto di recupero della “formula del racconto” intorno al focolare domestico è giunto alla RA (Residenza Asssitita) “Casa Rosselli” di Castell’Azzara. Stefano tutti i giovedì, dalle 15.30 alle 17.30, organizza laboratori creativi da fare per e con gli anziani che vivono la struttura gestita da Il Quadrifoglio Gruppo Cooperativo, l’obiettivo è quello di mettere a progetto un percorso di relazione e di distensione tra i residenti. “La proposta di “Letture a Voce Alta”nasce dall’idea di recuperare la formula del racconto intorno al focolare domestico che prima dell’avvento della radio e della televisione vedeva impegnati nonni e nonne ma anche cantastorie e racconta storie di passaggio. – spiega Stefano Lucarelli — Al momento abbiamo iniziato presso la struttura residenziale sociale “Casa Rosselli”, in seguito verificheremo anche altre possibilità”. Ogni giovedì, per due ore, la residenza Casa Rosselli” si trasforma in un grande salotto di lettura e partecipazione al dialogo. “Vengono messe in opera alcune modalità di conduzione a voce alta come la lettura a puntate, la lettura di scioglilingua e le canzoni accompagnate dalla chitarra: “La lettura a puntate si effettua di un racconto lungo, — spiega Stefano — ed in seguito di un romanzo, che porti il desiderio di seguire la trama con maggiore aspettative, di volta in volta, per mezzo dell’intreccio ma anche attraverso il riconoscimento di situazioni ambientali dell’epoca riguardo la vita contadina e di fabbrica. Abbiamo iniziato con “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, un racconto meraviglioso sulla capacità dell’uomo di creare dal nulla qualcosa di incredibile ed impensabile. La lettura di scioglilingua e versi in poesia deve poter toccare la lingua originaria ma anche le trame delle stagioni e delle cose. Infine le canzoni accompagnate dalla chitarra che spaziano dal folk ai brani tradizionali fino a quelle degli autori più contemporanei ma molto seguite e conosciute. questo per favorire la possibilità di cantare tutti insieme. Le canzoni – commenta — già nella prima volta hanno suscitato un particolare clamore e successo per il livello di entusiasmo e di felicità immediata”. L’obiettivo è quello non solo di “fare compagnia”: “E’ anche quello di favorire l’opportunità di ascoltare — spiega Lucarelli — le loro storie e le loro vicende senza che queste vadano perdute per sempre”.