La Toscana che eccelle: Poderi Borselli segnalata nella Guida agli Extravergini 2023 di Slow Food, che recensisce le migliori aziende olivicole italiane. Presentazione della guida, sabato 15 aprile
Sabato 15 aprile sarà presentata la Guida agli Extravergini 2023 di Slow Food, alle 15 al Santuario di Ercole Vincitore di Tivoli, a Roma, con la consegna degli attestati a chi ha ricevuto un riconoscimento, presenti anche eccellenze amiatine. È il caso di Poderi Borselli.
Il 2022 è stato un anno di soddisfazioni per l’azienda agricola Poderi Borselli di Montegiovi, a Castel del Piano, grazie ai tanti riconoscimenti nazionali e internazionali ottenuti dalle sue etichette di olio EVO biologico di Olivastra Seggianese DOP — premiato tra i migliori oli al mondo alla XXVIIª edizione del Premio Internazionale Biol 2022 — e blend. E il successo non accenna ad arrestarsi nel 2023: Poderi Borselli è infatti segnalata nella nuova Guida agli Extravergini 2023 di Slow Food, che recensisce ogni anno le migliori aziende olivicole italiane.
Le parole del titolare
“È un onore essere selezionati per la qualità del nostro lavoro e dei nostri prodotti da un’associazione così autorevole, negli ambiti agroalimentare ed enogastronomico, come Slow Food. Soprattutto per essere inseriti all’interno di una guida che ha l’obiettivo di valorizzare realtà virtuose, fatte da uomini e donne appassionati, come me, che vivono e tutelano il territorio per produrre varietà di olio dai profumi unici”.
lI lavoro dietro
Non a caso, Poderi Borselli è il perfetto esempio di azienda che, di giorno in giorno, si impegna a raggiungere la massima qualità e salubrità proteggendo il presente e il futuro del luogo che la ospita: la Conca d’Oro. Lo fa recuperando cultivar autoctone; lo fa scegliendo metodi di coltivazione e trasformazione esclusivamente biologici, che prevedono il solo utilizzo di sostante naturali e di niente di chimico; lo fa investendo sulle energie rinnovabili, che l’azienda ha ribattezzato energie felici, non inquinanti e che hanno ridotto l’impatto dell’attività sull’ambiente quasi a zero, con un risparmio di circa 150 quintali all’anno di CO2 grazie all’impiego del fotovoltaico e al recupero di sottoprodotti (la caldaia a biomassa, che scalda sia la struttura che l’acqua per l’inverno, è alimentata dal nocciolino proveniente dalla sansa del frantoio; le acque di vegetazione vengono utilizzate per fare fertirrigazione, la polpa di scarto come concime naturale e le potature primaverili per i camini dell’agriturismo).
Dentro alla guida Slow Food, ecco perché
Lo scenario entro cui si muove l’agricoltura rende il riconoscimento di Slow Food ancora più importante perché paga la pazienza e il coraggio di quei produttori dimostrano un forte attaccamento alla terra. A tale proposito, il titolare prende posizione e ci tiene a sottolineare che “Slow Food è tra i pochissimi organizzatori che ancora permettono alle aziende di accedere a concorsi e guide a titolo gratuito. La Guida agli Extravergini di Slow Food ha un ruolo fondamentale nell’indirizzare le persone verso stili di consumo più consapevoli e sostenibili”.