Un nome per gli amiatini più illustri
Inizia oggi una collaborazione tra l’Associazione “Ildebrando Imberciadori” responsabile delle Collezioni di Palazzo Nerucci a Castel del Piano, e ThatsAmiata. Negli articoli che una volta al mese scriveremo, tenteremo di raccontare Palazzo Nerucci e le sue storie, in modo che non siano più nascoste ma ben visibili ai suoi visitatori e a chi (per ora) non lo conosce.
UN PALAZZO RICCO DI ARTE E TANTE STORIE DA CONOSCERE
Le Collezioni di Palazzo Nerucci si trovano all’interno dell’omonimo palazzo nobiliare risalente alla seconda metà del XVI secolo. La famiglia Nerucci, originaria di Castel del Piano, aveva trovato le sue migliori fortune a Roma, dove Domenico Nerucci ebbe grandi capacità sia nell’arricchirsi che nell’avere contatti con artisti che ruotavano intorno al grande mondo dell’arte capitolina. Non è un caso, infatti, che la forma del palazzo che Domenico volle costruire, sia simile a quella di Villa Farnesina, costruita a Roma da Baldassare Peruzzi. Oggi, grazie all’archivio delle collezioni, curato dall’Associazione Imberciadori, stiamo conoscendo storie e racconti del nostro territorio.
UNA STRANA RAZZA DI ANIMALI AMIATINI
Proprio dall’archivio sono saltati fuori alcuni documenti legati ad una storia particolare, che racconta di una razza autoctona di primati: la Brigata degli Scimmioni. Di questo particolare gruppo abbiamo notizia grazie a due articoli di Ildebrando Imberciadori su La Maremma nel 1936 e di Eugenio Lazzereschi su La Nazione nel 1939, entrambi scritti per raccontare l’incontro annuale della Brigata alla Peschiera di Santa Fiora. Tutti e due gli articoli raccontano il pranzo che una volta all’anno concludeva l’incontro degli Scimmioni. La cartolina che abbiamo trovato è molto esplicativa: un’immagine della Peschiera con una scimmia arrampicata su un castagno.
MA CHI SONO GLI SCIMMIONI?
Ovviamente non stiamo parlando di vere e proprie scimmie, ma di amiatini un po’ particolari. Il nome è suggerito dal titolo di un romanzo di Domenico Bulgarini, scrittore di Santa Fiora: Lo Scimmione. Chi ne parla più affondo è, però, Ildebrando Imberciadori: “…gli Scimmioni, per chi non lo sa, sono gli Amiatini che risiedono nei loro paesi o se ne sono allontanati. Sono i fedeli villeggianti dell’Amiata, che hanno dimostrato e dimostrano con l’opera loro di voler bene alla montagna in cui sono nati e dalla quale hanno ricevuto i benefici del riposo e della gioia spirituale..” Si trattava di personaggi dai nomi conosciuti, oggi come allora: i commendatori Alimei e Selvi, Giuseppe Fatini, i pittori Vagaggini e Meoni, Domenico Bulgarini, il conte Cesarini Sforza, Eugenio Lazzereschi, lo stesso Ildebrando Imberciadori, solo per citarne alcuni. “…dei quali l’Amiata , terra madre, si compiace..”
MA QUAL ERA L’OBIETTIVO DELLA BRIGATA DEGLI SCIMMIONI?
Sempre Imberciadori ci dice “.. Conoscere l’Amiata, passata e presente, ugualmente viva e feconda, per farla conoscere, ecco il proposito rinnovato dagli Scimmioni amiatini…” Non sembra, anche a voi, un’idea valida ancora oggi? Vi aspettiamo qui per le prossime puntata e a Palazzo Nerucci per scoprire questo e altro dal vivo!