Si tratta di un percorso artistico, storico e turistico sulle orme dei Nasini, famiglia di pittori amiatini conosciuti in tutta Italia.
Sul monte Amiata sono state censite 37 opere realizzate dai Nasini. Dipinti che, ieri come oggi, contribuiscono al prestigioso patrimonio artistico, storico e culturale presente nei borghi che abbracciano questa montagna toscana. Francesco, Antonio, Antonio Annibale, Giuseppe Nicola, Tommaso, Apollonio, sono i nomi dei principali rappresentanti di questa dinastia di artisti, originari dell’Amiata e attivi dalla metà del 1600 al 1730. Esempi della loro arte l’Amiata – abbiamo detto – è assai ricca. Dalla “Natività della Vergine” (1705) di Francesco e Giuseppe Nicola, affresco tutt’oggi conservato nella chiesa dell’Opera di Castel del Piano al “Sant’Antonio da Padova” (1667), sempre di Francesco Nasini, conservato in una delle spettacolari sale del Palazzo comunale di Santa Fiora, questa famiglia di pittori ha lasciato i segni della propria arte in gran parte dell’Amiata. Mettersi in marcia e andare alla scoperta delle opere, spesso conservate dietro un gioco di luci all’interno di una chiesa o su un’ampia parete di antico palazzo signorile, è di per sé un viaggio, tanto che nei primi anni del 2000 venne sviluppato un percorso chiamato “Itinerari Nasiniani”. Di quello che fu fatto e dei progetti del comprensorio amiatino che nel prossimo futuro potrebbero contribuire a richiamare molti appassionati di trekking e anche arte su tutta l’Amiata, ne parliamo di seguito.
NASINI E I LORO TRATTI ARTISTICI, DOVE SONO CONSERVATI?
Esempi di arte “nasiniana” sull’Amiata si trovano ad Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Arcidosso, Santa Fiora, Roccalbegna, Cinigiano, Seggiano, Castel del Piano. Le opere conservate nelle chiese e nei musei evidenziano in alcuni casi l’elevata qualità artistica dei Nasini, che, grazie anche alla partecipazione a molti importanti cantieri artistici, furono sempre aggiornati sull’evoluzione tecnica e stilistica della pittura dell’epoca, ma mantennero uno stretto rapporto, familiare e lavorativo, con la loro terra di origine.
GLI ITINERARI NASINIANI E LA SPINTA DELL’ASSOCIAZIONE ILDEBRANDO IMBERCIADORI
Le potenzialità insite in un patrimonio artistico così diffuso nel territorio del monte Amiata e nello stesso tempo collegato con centri importanti al di fuori della montagna, furono individuate già nel 2000. La Comunità Montana Amiata Grossetana coordinò un progetto che si inseriva nell’ambito dei “Luoghi della Fede”, censimento capillare delle architetture religiose presenti in tutto il territorio regionale. Gi “Itinerari Nasiniani” presero forma all’interno di queste attività. Venne sviluppato, dunque, un percorso che collegava i Comuni del versante grossetano dell’Amiata in cui sono presenti opere dei Nasini in un possibile itinerario di visita. Il progetto dette seguito alla realizzazione di schede storiche e artistiche dedicate alle opere, di pannelli, di una cartina e altri materiali grafici e di comunicazione. Oggi il progetto è stato ripreso nuovamente dall’associazione Imberciadori (stessa associazione che ci lavorò anche nell’anno del Giubileo), che ha sede a Castel del Piano. L’obiettivo è quello di allargare gli itinerari anche ai territori che appartengono all’Amiata senese, integrando così i due versanti amiatini anche attraverso questi itinerari dedicati alla famiglia Nasini.
UN NUOVO SPAZIO MULTIMEDIALE DEDICATO ALLA FAMIGLIA DEI PITTORI
Quando lo racconta è entusiasta. L’assessore alla cultura del comune di Castel del Piano, Renzo Rossi fa sapere che a breve prenderà forma il progetto di valorizzazione e riscoperta dei pittori Nasini a Castel del Piano. Le sale a piano terra di Palazzo Nerucci, nel cuore della cittadina amiatina, ospiteranno un percorso digitale e virtuale alla scoperta dei dipinti realizzati dalla nota famiglia di pittori “Si tratta di uno spazio multimediale” spiega Rossi che poi aggiunge. “Attraverso una nuova esperienza di visita sarà possibile ammirare, nel pieno della loro bellezza, i dipinti realizzati dai pittori Nasini”. Professionisti dell’immagine, dell’arte e del visual design presto si metteranno a lavoro per dare vita a qualcosa di nuovo e inedito per l’Amiata. Il progetto sarà finanziato a stralci, i primi lavori potrebbero già partire in estate e terminare a inizio autunno.
NASINI OLTRE L’AMIATA
Sappiamo che le opere di questa famiglia di pittori arricchiscono di arte molti luoghi che si trovano sull’Amiata. Oggi però l”associazione Imberciadori ci dice qualcosa di più e ci fa sapere che ci sono dei capolavori che si trovano agli Uffizi e che è stato aperto un dialogo per riportali, seppur per un periodo determinato, sul monte Amiata. Sono stati avviati contatti con la prestigiosa Galleria di Firenze per poter ottenere in prestito gli autoritratti di Giuseppe Nicola e di Antonio, attualmente ospitati nei depositi della Galleria, per poterli esporre, anche se per un periodo di tempo limitato, a Palazzo Nerucci a Castel del Piano. “Siamo convinti che la produzione artistica dei Nasini meriti un’attenzione maggiore – hanno spiegato dall’associazione amiatina – anche per le potenzialità turistiche di itinerari di visita che permettano di riconoscere un aspetto peculiare della storia dei centri amiatini, risultato di un proficuo rapporto tra centro e periferia”.
COSA POSSIAMO FARE OGGI
Come abbiamo scritto alcuni progetti sono in fase di realizzazione, ma, intanto perché non approfittare e andare alla scoperta delle opere prendendo spunto dalla cartina delle opere. È possibile vedere e apprezzare tutte e 37 opere dei Nasini in autonomia, cioè disegnando a vostro piacimento i percorsi da fare, magari sfruttando i sentieri trekking già segnalati che collegano i diversi borghi del monte Amiata. Oppure è possibile organizzare un’escursione organizzata contattando la pro loco di Castel del Piano (ecco i contatti). Non resta che augurarvi buona scoperta e buona Amiata a tutti.