Nel borgo amiatino è nato un museo che racconta uno spaccato di cultura e tradizioni
Il Palio delle Contrade quest’anno non è stato corso ma a Castel del Piano è stato inaugurato il museo. Sono delle sale espositive, dedicate alle 4 contrade e alla storica carriera dell’ otto settembre. Allestito nella sala del Municipio, situata al pianoterra di Palazzo Ginanneschi, il museo è una raccolta permanente che arricchisce le sale comunali e che testimonia il valore sociale, culturale, popolare, del Palio delle Contrade di Castel del Piano.
COSA SI PUÒ TROVARE NELLE STANZE DI PALAZZO GINANNESCHI
Bozzetti di palii passati, abiti storici e tanto altro materiale proveniente dalle stanze riservate delle quattro contrade (Borgo, Monumento, Poggio e Storte). il museo è un breve percorso che aiuterà i visitatori a comprendere meglio questa manifestazione storica. Sempre in queste stanze sarà accolto anche il drappellone 2020 (uno stendardo votivo), che passerà alla storia per rappresentare “il palio che non è stato corso” e per il profondo senso di comunità che emerge dagli acrilici. A realizzarlo sono stati gli artigiani e gli artisti del Cantiere Creativo di Castel del Piano.
UNO STENDARDO SIMBOLO DELL’INTERA COMUNITÀ
Non ci sono i cavalli ma ci sono le persone ed è sicuramente un drappellone che si differenzia dai precedenti per il messaggio e i protagonisti. C’è raffigurata la Madonna delle Grazie che benedice la popolazione in un momento in cui il tempo è sospeso, ecco perché appare un orologio senza lancette. Le contrade sono protagoniste con i loro colori molto tenui, come morbidi sono sono tutti i tratti colorati del drappellone. C’è poi raffigurato Castel del Piano in lontananza. Tra i protagonisti un medico e un infermiere legati da un filo d’orato. Un drappo definito dagli artisti “di preghiera” non è stato assegnato a nessuna contrada ma allo stesso tempo apparterrà a tutte e quattro. Adesso si trova collocato all’interno della chiesa della Madonna delle Grazie e a gennaio 2020 tornerà nelle stanze espositive di Palazzo Ginanneschi.
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