L’ultima collaborazione della nascente ARTEREASTRA di Arcidosso è stata con il liceo artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino. “Io, tu, gli altri”, quarantuno mani nel segno della condivisione. Scopri il viaggio ideato da Maurizio Pizzetti
Quarantuno mani realizzate dal liceo artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino hanno completato le istallazioni della Ga.Mu. (Galleria Museo), Artereastra di Arcidosso. A questo punto, dopo cinque anni di duro lavoro, la Galleria Museo realizzata in uno spazio originale di via Cavour, alle porte del castello Aldobrandesco è quasi pronta per essere aperta al pubblico.
CINQUE PERCORSI, DODICI FERMATE: ECCO IL VIAGGIO IDEATO DA MAURIZIO PIZZETTI
Artereastra, parola che nasce da Arte Realtà e Astrazione, nasce nel 1982, dapprima come 5 percorsi che si sviluppano poi in un “viaggio” con 12 fermate. Fonda le sue radici sull’esistenzialismo umano e sulla creatività artistica per poi attivare riflessione e consapevolezza, elementi importanti degli equilibri umani. Tutto il lavoro viene realizzato in un percorso neuro-pedagogico basato sul metodo Pitopì, che coniuga didattica ministeriale e creatività artistica. Il metodo Pitopì è già stato sperimentato su più di mille alunni di varie scuole di ordine e grado. L’idea del viaggio ha due intenti: il primo è quello di fondere arte con arte in tutte le sue forme di genere e di espressione, questo per mettere in risalto l’importanza della cultura in ogni sua realizzazione o ricerca artistica. Il secondo è quello di mettere in stretta connessione l’opera d’arte con lo spettatore per indurlo a una sorta di autoanalisi poiché punta un riflettore sui suoi sensi e sulla sua realtà interiore ed esteriore.

QUARANTUNO MANI: ECCO COSA RAPPRESENTANO
Tornando all’opera delle mani, questa è stata eseguita nel laboratorio di scultura del liceo fiorentino e completa la terza fermata della Galleria Museo chiamata “Io, tu, gli altri”. L’installazione si sviluppa su due pareti, l’una di fronte all’altra, che come un gioco di specchi include lo spettatore con l’intento di sottolineare l’importanza della “condivisione” come necessità umana. Per gli studenti (che spiegano le loro sensazioni in questo articolo) il progetto ha permesso di fare un’importante esperienza di formatura, una delle basi per produrre delle sculture. Il calco di diverse mani sono state create con alginato per calchi e poi in silicone per avere l’elemento positivo su cui vengono eseguite le copie di resina