Il borgo amiatino, citato da Dante in un canto del Purgatorio della Divina Commedia, celebra il Sommo Poeta
Il borgo di Santa Fiora, oggi menzionato anche tra I più Belli d’Italia viene citato all’interno della Divina Commedia da Dante Alighieri, nel Canto VI del Purgatorio, come esempio di città ghibellina. A testimonianza di ciò il Comune ha voluto affiggere, in uno dei luoghi più centrali del borgo, una targa rettangolare che riporta precisamente il verso dantesco: “E vedrai Santa Fiora com’è sicura“. I cittadini di Santa Fiora vedono in questa testimonianza motivo di orgoglio e ne va fiera l’Amiata, montagna che Alighieri nella sua grande opera letteraria ha pensato di dedicarle alcuni riferimenti. Tornando a Santa Fiora, per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri il Comune amiatino ha ideato un ricco programma di iniziative.
IL PROGRAMMA
A Giugno, la notte romantica, “L’amor che move il sole e l’altre stelle”: intrattenimenti nelle vie del paese per celebrare l’amore in una cornice “dantesca”. Laboratori per i più piccoli per capire le proprie emozioni attraverso le parole di Dante: la paura, la vergogna, la pigrizia. Spettacoli a tema musicale e teatrale con trovatori e musicisti specializzati in musica medievale e nella musica contemporanea che richiama la Divina Commedia. Aperitivo e cene a tema nei ristoranti del borgo di Santa Fiora. A luglio “Lectura Dantis”: serate di lettura e interpretazione di canti della Divina Commedia con la partecipazione di attori professionisti e dei partecipanti ai laboratori teatrali del paese, e uno sguardo particolare verso il VI canto del Purgatorio, dove viene citata Santa Fiora.
DUE EVENTI AD AGOSTO
Il 10 agosto “E quindi uscimmo a riveder le stelle”: serata sotto le stelle in un viaggio tra luna, pianeti e satelliti. Guide esperte parleranno del nostro universo e di quello che era conosciuto nel 1300. Sempre in Agosto a “Convito” con Dante, un viaggio tra profumi e sapori alla scoperta della cucina della Divina Commedia. Come era un pranzo medievale? Cosa era conosciuto e cosa no? Una spiegazione effettuata in chiave storica e culinaria.
LE PAROLE DEL PRIMO CITTADINO
“Santa Fiora sarà tra le città protagoniste dell’anno dantesco. –spiega il sindaco Federico Balocchi – stiamo organizzando per l’estate molte iniziative di alto livello, con l’obiettivo di creare occasioni per riscoprire la grandezza del sommo poeta, simbolo della cultura italiana nel mondo. Tra l’altro, Santa Fiora, che nel Medioevo era una contea Aldobrandesca, ha l’onore e il prestigio di essere citata da Dante Alighieri, nella Divina Commedia, nel Canto VI del Purgatorio, come esempio di città ghibellina, all’epoca in decadenza. Subito dopo Santa Fiora viene ricordata Roma, e questo dimostra l’importanza che la Contea aveva ancora all’epoca di Dante”. “Quindi cogliamo questo importante anno di celebrazioni in tutta la Toscana –prosegue il sindaco – per fare la nostra parte e per far conoscere Santa Fiora anche attraverso l’opera dantesca. La macchina organizzativa è partita: sarà una vera e propria festa della cultura con iniziative pensate per tutte le età e per tutti i gusti, compreso il trekking e ovviamente la lettura dei Canti della Divina Commedia, con un’attenzione speciale al Canto VI del Purgatorio, in cui Dante, appunto, parla di Santa Fiora. Auspichiamo che la comunità locale e i turisti rispondano con entusiasmo alla nostra proposta.”