Dal 21 luglio – 25 agosto 2018 Santa Fiora ospiterà una nuova edizione dell’importante festival, quest’anno arricchito dal quarantennale dalla nascita del Coro di Minatori
Un antichissimo borgo orgoglioso della sua lunghissima storia di indipendenza e unicità, un contesto naturalistico di grande impatto, che attrae da sempre un turismo selezionato e non invasivo, una cittadinanza coesa, desiderosa di vincere, con curiosità e intelligenza, i tanti ostacoli che la storia le ha posto innanzi, la volontà di superare l’isolamento attraverso cultura e creatività, non compromessi: queste, fra tante, le ragioni che fanno del festival di Santa Fiora un originale unicum nel panorama delle tante iniziative estive dei borghi storici italiani.
Quest’edizione inoltre, è impreziosita dai festeggiamenti per i 40 anni dalla nascita del Coro dei Minatori di Santa Fiora, fondati negli anni ’70 dal padre scolopio Ernesto Balducci e divenuti sin dalla trasmissione radiofonica Rai Radio1 del 1977 un simbolo dell’attualità di quelle tradizioni culturali profonde che i cambiamenti radicali dell’Italia di allora rischiavano di rendere desuete. Divenuto sempre più popolare grazie alla collaborazione col cantautore Simone Cristicchi e alle testimonianze di intellettuali e personaggi del mondo dello spettacolo come Andrea Camilleri e Laura Morante, il Coro dei Minatori di Santa Fiora è oggi un simbolo importante di come una tradizione operaia e rurale possa mantenersi viva e in salute senza cadere nei facili trabocchetti del pittoresco e folclorico, utili per attirare il turismo di massa, ma profondamente snaturanti dell’anima della comunità.
In un borgo di circa duemila anime, fisiologicamente isolato dall’asperità dell’Amiata, in un solo mese passeranno tre orchestre – la Regionale Toscana, il grande ensemble Spira Mirabilis, orchestra senza direttore e intrigante novità degli ultimi anni che ha fatto molto discutere tutta l’Italia musicale, l’Orchestra Jazz di Trento e Bolzano “New Project” con il solista di fama mondiale Marco Pierobon – quindi i cameristi-solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Trio Bobo, spin off di Elio e Le Storie Tese, ben due Brass Band, la formazione detentrice del titolo Europeo Italian Brass Band e Quintessenza Brass, realtà consolidata da anni a livello mondiale. Un programma che, combinando alcune delle più curiose e prestigiose eccellenze italiane con incursioni nella sperimentazione internazionale, come la violinista cubana Yilian Cañizares, dimostra la vivacità e curiosità culturale di un festival che non vuole essere semplice intrattenimento estivo, come spesso accade, ma davvero un centro creativo e vitale per l’intera area.
Senza dimenticare le iniziative per i bambini, quelle didattiche, l’omaggio all’opera, tutte attività che faranno di Santa Fiora il borgo musicante a più alta concentrazione di musicisti e musica dell’estate, un luogo in cui sarà impossibile ignorare arte e creatività come strumento di vera coesione sociale, ove pubblico e artisti si troveranno gomito a gomito in vicoli e osterie, con fluidità, semplicità e senza le barriere divisorie che caratterizzano gli happening istituzionalizzati e i festival tradizionali.
Perché a Santa Fiora la tradizione è memoria viva, non convenzione sociale.