Proseguono gli appuntamenti a Merigar, da aprile a giugno, sul tema della presenza consapevole attraverso l’arte, in collaborazione con associazioni che vantano una lunga storia di ricerca nel mondo del teatro, della musica e delle arti visive. 18-20 maggio – La danza del narrare con Sista Bramini
Un buon racconto ci apre al mistero della realtà e trasportandoci in un mondo parallelo, ci precipita nel cuore della vita. Narrare, ascoltare, farsi rapire da una storia appassionante ci mette in contatto con la complessità della realtà, nutre il nostro lato intuitivo e ci predispone a scelte e trasformazioni vitali. Entrare, e far entrare gli altri, nel tempo sospeso di questo spazio speciale, ci ricorda che la vita è un viaggio di trasformazione della coscienza. I miti antichi conservano tracce di quest’avventura esistenziale che, unica per ciascuno di noi, mostrano però cicli, ritmi ed elementi ricorrenti. Il carattere archetipico del mito lo rende culturalmente trasversale, adatto a essere interrogato da ogni essere umano.
Il laboratorio intende esplorare alcuni percorsi verso una narrazione orale efficace, radicata in un corpo, un cuore e una mente vivi.
Attraverso l’ascolto delle potenzialità del gruppo partecipante, si esercita una pratica del raccontare che stimolando l’aperto confronto tra i partecipanti, libera e affina la narratrice e il narratore che abita in ciascuno di noi. Le esercitazioni comprendono elementi di allenamento e consapevolezza creativa: presenza e organicità del movimento nel racconto, libertà della voce nel plasmare personaggi e paesaggi, musica delle parole e pulsazione ritmica delle azioni narrate, temperature emotive nel narrare (commozione, ironia ecc.), domande universali del mito antico, drammaturgia efficace di un racconto, ascolto dell’atmosfera circostante e della qualità energetica del pubblico, creazione e scambi di brevi racconti.
La Natura è il tempo del presente ciclico ed eterno, il luogo perfetto del narrare. Dal contatto con la Natura nascono i miti e le metafore, e il paesaggio vivo è continuamente narrante. Se il tempo e gli spazi lo consentono, alcune tappe di questo percorso saranno realizzate al cospetto di altri esseri viventi, nei luoghi naturali che circondano Merigar.
Nel workshop si lavorerà ad acuire la sensibilità e la consapevolezza del corpo nel movimento, a esplorare ritmi, melodie, temperature emotive, a scoprire attraverso i quesiti del mito, le domande per noi più importanti, fino a creare insieme dei brevi racconti, poetici ed emblematici da trasmettere oralmente. Il raccontare appartiene a tutti i popoli, l’oralità è stato il primo passo per la trasmissione culturale, per la narrazione delle vicende umane. Anche l’Odissea è nata come racconto prima della parola scritta. Secondo alcuni studiosi è il punto d’incontro tra natura e cultura e caratterizza l’essere umano. E’ questa trasversalità essenziale che siamo chiamati a indagare in questo mondo multi culturale che si sta omologando e alienando, creando sempre più disagio e stress nelle vite di tutti.
CHI E’ SISTA BRAMINI?
Sista Bramini
“Sista Bramini, una donna aedo, una griot occidentale capace di far vibrare la natura riportando in vita i miti fondanti della nostra cultura classica. In modo sistematico l’artista romana continua a narrare gli elementi della natura con il linguaggio bello e violento della mitologia.” F. Mascagni, L’Unità, 2 giugno 2013
Dirige la compagnia teatrale O Thiasos TeatroNatura in numerosi spettacoli presentati in parchi, riserve naturali, giardini storici e siti archeologici in Italia e all’estero. Sviluppa da più di vent’anni, come regista autrice, narratrice e formatrice un progetto, divenuto un punto di riferimento culturale, sull’incontro tra teatro, luogo naturale, ricerca personale e coscienza ecologica collaborando con varie università ed enti culturali ( Parchi naturali, Musei e Soprintendenze) in progetti speciali. Il suo è un teatro d’ensemble, essenzialmente d’attore, che s’immerge e si snoda nel paesaggio al tramonto e all’alba, dialogando con gli elementi naturali e culturali presenti, senza ausilio di palchi, luci e amplificazioni artificiali. Nel 2000 vince il premio di Europarc come “miglior progetto d’interpretazione del territorio” e nel 2011 con La leggenda di Giuliano da Flaubert, la seconda edizione dei Teatri del sacro (Federgat). Come attrice narratrice, in un contatto diretto con il pubblico, assorbe le atmosfere del luogo per irradiarle in un atto performativo in cui la parola è radicata nella danza sottile del corpo e, legato spesso al mito classico, è accompagnato da musica vocale e strumentale dal vivo. E’ insegnante di metodo Feldenkrais (www.thiasos.it).