A Castello Potentino, un’antica roccaforte edificata su un sito etrusco in una valle segreta dell’antico vulcano, arriva una interessantissima mostra fotografica “Silent Dance, un’offerta dalle Ande” di Lucio Boschi. E come più essere silenziosa una danza? Tutto è possibile quando ci si trova sulle Ande e la mostra fotografica del famoso fotografo che ha saputo catturare con il suo obiettivi spaccati di vita in luoghi lontani dai riflettori ci riporta proprio in quelle strade di pietra e sale che tagliano la gigantesca catena montuosa argentina. La mostra, realizzata In collaborazione con Collección Zorba Animali che aiutano gli animali aprirà i battenti mercoledì 17 luglio e sarà possibile visitarla, dalle 10 alle 18.30 fino al 10 settembre.
UN ANTICO FRANTOIO CONVERTITO A GALLERIA D’ARTE. ECCO L’ULTIMA GRANDE NOVITA’ DEL CASTELLO POTENTINO
L’edificio medievale è circondato da una natura incontaminata, punteggiata dalle viti e dagli antichi ulivi utilizzati la piccola produzione della tenuta di vino, grappa e olio di alta qualità. E’ stato acquistato e restaurato nel 2000 dalla famiglia Greene, oggi il castello funziona come un dinamico centro culturale. L’agricoltura e la viticoltura riguardano la crescita e la vita, quindi mangiare e bere bene sono un elemento importante nell’ethos di Potentino, che si occupa della sostenibilità del come abitiamo un posto e ci relazioniamo fisicamente e mentalmente. Il vecchio frantoio del castello è stato trasformato in una galleria. Il primo spettacolo è stato presentato a livello internazionale ed ha ospitato il famoso artista Glen Baxter, seguito da Carsten Boelter. La galleria è un luogo di cultura che ha saluto cogliere l’occasione di mettere in mostra anche scatti inediti del territorio amiatino, quelli di Daniele Badini. Oggi è pronta ad ospitare un altro grande della fotografia, Lucio Boschi.
CHI E’ LUCIANO BOSCHI
È nato nel 1966 in Argentina dove tutt’oggi vive e lavora. Autore di otto libri: Señores de la Tierra (1996), Pueblos de los Andes (2000), Danza Callada (2002), Quebrada de Humahuaca (2003), Una Argentina (2005), Un Mismo Rezo (2007), Ranchos (2010), La Celebración (2016). Il suo lavoro fa parte di collezioni private e istituti d’arte in tutto il mondo, tra cui: Buenos
Museo Nazionale delle Belle Arti di Aires; lo Smithsonian Institute, l’OIL delle Nazioni Unite; Istituto d’arte di Chicago; Museo Etnografico di Buenos Aires; Tilcara Anthropology Muse-
um; Università Di Roma; La Sapienza; U.C.L.A Dipartimento di ricerca antropologica; Massachusetts Institute of Technology; Sociologia e antropologia del New Mexico State University Dipartimento; Andean Research Institute, Università di Buenos Aires.
La storia di Lucio è quella di un viaggiatore, autodidatta, filosofo, che registra attraverso l’obiettivo cosa lui vede e quello che sente l’oggetto. All’età di 18 anni iniziò un viaggio che lo avrebbe portato attraverso l‘America Latina, vivendo con le comunità Inuit nel Canada settentrionale e tribù pazze della Siberia, della Mongolia e del Bhutan. Ha trascorso del tempo in India e in Himalaya doc testimoniando la diaspora tibetana che vive in esilio. Quasi un decennio dopo, nel 1998, Lucio tornò in patria e si stabilì nel nord
parte del paese con una comunità di indigeni delle Ande. Per anni ha vissuto sulle montagne come asceta che rinuncia a tutti i comfort materiali e conduce una vita di severi
terzia e autodisciplina. Lucio ha lavorato con le Nazioni Unite e l’International Labour Initiative per creare il prima banca di immagini sul lavoro minorile in Argentina. Ha presentato documentari nel Museo de Arte Latinoamericano di Buenos Aires, Malba, e il suo libro sulle preghiere all’apertura Fondazione a New York.
“Silence Dance” Un’offerta dalle Ande
17 luglio – 10 settembre 2019
Seggiano – Toscana
WWW.LUCIOBOSCHI.COM.AR
vino@potentino.com INGRESSO LIBERO
orario di apertura: 10.30 – 18.30 | domenica su appuntamento