Di paese in paese, per un’intera stagione, la montagna racconta le sue usanze e svela paesaggi con feste, appuntamenti musicali, culturali e gastronomici
I prodotti del monte Amiata salgono in cattedra in autunno. Il passaggio dall’estate all’autunno è spesso “traumatico” ma non qui, ai piedi del monte Amiata. Qui dove i faggi disegnano la più grande faggeta d’Europa e la natura dipinge panorami mozzafiato, l’autunno coincide con le feste più folkloristiche e radicate molte delle quali sono dentro un unico cartellone di appuntamenti nominato AmiatAutunno, da settembre a novembre raccontano ai visitatori che giungono in questo angolo di Toscana tante eccellenze, bontà e curiosità. Gli ottimi funghi, le castagne Igp, gli oli Dop di Olivastra Seggianese e i vini dei vigneti della giovane e buona Montecucco Doc, sono prodotti che parlano di una montagna incontaminata in grado di partorire eccellenze uniche. L’Amiata è un piccolo eden dei frutti autunnali esaltati, promossi e fatti degustare durante una ricca programmazione di eventi.
I PRODOTTI TIPICI DEL MONTE AMIATA SONO AL CENTRO DI MOLTI APPUNTAMENTI. AL VIA LA RASSEGNA AMIATAUTUNNO
Da settembre a novembre I prodotti del monte Amiata salgono in cattedra in autunno. Gusto e tradizione si intrecciano e, ogni fine settimana, piccoli paesi ancora a misura d’uomo aprono le loro porte e invitano a scoprire uno stile di vita che fa dell’autenticità la sola parola d’ordine. Ovunque si condividono piatti prelibati. Si celebrano così la natura e i frutti che dona questa terra vulcanica, non sempre facile da lavorare, di cui l’uomo continua a prendersi cura con rinnovato amore e sapienza antica.
OLIO DI OLIVASTRA SEGGIANESE E VINI DAI RUVIDI CARATTERI VULCANICI
L’olio è stato il primo prodotto protagonista, l’evento si è svolto a Montegiovi (comune di Castel del Piano). Qui gli olivi hanno trovato il loro ambiente ideale con una cultivar autoctona, l’Olivastra Seggianese. La visita ad uno dei frantoi tra Montegiovi e Montenero è obbligatoria così come la degustazione del “Montecucco DOCG”, vino a base di Sangiovese, il re dei vitigni di questo fazzoletto di Toscana, che qui si fa riconoscere per le caratteristiche vulcaniche dei terreni che regalano mineralità, sapidità ed eleganza. l 27 ottobre a Castel del Piano si festeggia l’olio con una passeggiata da fare a piedi o in e-bike attraverso gli oliveti, durante la quale è prevista una sosta al Castello di Potentino e al frantoio Anteata con degustazione. A Cinigiano si è appena conclusa la Festa dell’Uva, qui è stato possibile assaggiarele tante e giovani etichette che popolano le colline sottostanti il monte Amiata.
FUNGHI ECCO LE PIAZZE PIÙ BUONE DOVE
A Bagnolo (comune di Santa Fiora) 12 e 13 – 19 e 20 ottobre è di scena la 45esima edizione della Sagra del fungo. Sale in cattedra il fungo amiatino, con una mostra micologica e degustazioni, il tutto accompagnato da spettacoli musicali e di animazione per bambini. Gli appuntamenti proseguono con la “Sagra del Fungo” a Vivo d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) nelle giornate del 13 e 19, 20 ottobre. Qui a farla da padrone sono le pietanze a base di funghi e tra una degustazione e l’altra si snoda un fitto calendario di spettacoli che culmina nel curioso e divertente Palio del Boscaiolo (20 ottobre).
LA CASTAGNA, IL FRUTTO PRINCIPE DEL MONTE AMIATA
In festa anche il borgo medioevale di Abbadia San Salvatore dove il 11, 12, 13 e il 18, 19 e 20 ottobre si rinnova la “Festa d’Autunno”. Protagonista principale la castagna, prodotto che da sempre riempie le madie con la sua preziosa farina, con la quale spesso si è riusciti a sostituire il pane in una terra non abbondante di grano. Mentre si cuociono caldarroste degustazioni, musica, mercatini e spettacoli rendono unica l’atmosfera nel borgo medioevale. La castagna trionfa anche a Monticello Amiata, un paesino racchiuso nel suo secolare centro storico che ospita la più antica festa della castagna (dall’11 al 13 ottobre). Il 19, 20 e 21 ottobre nella frazione di Cana (comune di Roccalbegna) si festeggia la “Biondina”: così è chiamata la caldarrosta, alludendo al colore che assume dopo essere stata cotta nei tipici bracieri. “Castagna in Festa” anche ad Arcidosso dove per due fine settimana (18, 19 e 20 e 25 al 27 ottobre) si celebra il frutto a cui si sono legate le sorti di tante donne e uomini dell’Amiata. Il 27 ottobre riflettori accesi su Campiglia d’Orcia (comune di Castiglione d’Orcia) per la “Festa del Marrone” che unisce gusto a folklore. Il 19 e 20 ottobre la festa si sposta a Santa Fiora con la “Sagra del Marrone Santafiorese” dedicata ancora una volta alla pregiatissima castagna del Monte Amiata. Dal 31 ottobre al 3 novembre a Piancastagnaio è tempo di Crastatone. Il termine Crastatone deriva dal verbo dialettale “crastare”, ovvero l’atto di tagliare la castagna prima di metterla sul fuoco, da qui la “crastata” (caldarrosta). I chiassi delle Contrade diventano percorsi tutto da scoprire.

ZUCCHE IN FESTA, UNA FESTA PAGANA NEL CUORE DELLA MONTAGNA SACRA: L’AMIATA
Il borgo di Castell’Azzara, patria del famoso tartufo amiatino si tuffa a novembre nella tradizione con “Zucche in festa” appuntamento che racconta un’antica usanza toscana, quella delle “morti secche” ovvero delle zucche svuotate e trasformate in teschi da illuminare con una candela. Nulla a che fare con Halloween. Un raccolto celebrato da queste sculture rurali che giocando a raffigurare la morte, si proponevano come oggetti portatori di luce e quindi di vita. E così, per una sera, le suggestive vie del borgo storico di Castell’Azzara tornano a vivere. La zucca è protagonista a anche a Petricci, piccolo e suggestivo borgo ai piedi del monte Amiata dove il 22 settembre andrà di scena la Festa della Zucca Bachiorra.
FESTE DELLA TRADIZIONE POPOLARE E RELIGIOSA: SAN MICHELE, LA FOCARAZZA E LA FESTA DI PAESE DI VALLERONA
A fine settembre, quando il raccolto delle castagne è appena iniziato, a Santa Fiora si è svolta la Festa di San Michele in contemporanea alla festa del Plain Air. Da secoli il fuoco illuminerà la notte senza tempo del 24 novembre nel borgo di Santa Caterina. Qui lo spettacolo è all’imbrunire, quando le fiamme della focarazza sfiorano il cielo stellato dell’Amiata. A Vallerona, laddove il monte Amiata incontra la Maremma, dal 4 al 6 ottobre si è svolta la tradizionale festa di paese. Tre giorni dove la gastronomia, musica e tradizioni si incontrano offrendo un momento di festa e convivialità.
QUANDO L’ANTICO VULCANO GUARDA LA VAL D’ORCIA. ECCO LE FESTE DI UN’AMIATA INEDITA
A San Quirico D’Orcia, borgo storico dalle mille bellezze che riposa ai piedi del monte Amiata guardando pazientemente le poetiche colline della Val d’Orcia (patrimonio Unesco) ospita due appuntamenti autunnali. Il primo dedicato alle castegne “Il Marrone nel Piazzone“, 12 e 13 ottobre e il secondo all’olio nuovo, dal 6 all’8 dicembre con la 27esima festa dell’Olio.