BIRRA AMIATA HA OTTENUTO UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO PER LA SUA “MARSILIA”
Medaglia di argento l’Amiata al concorso internazionale “BrusselsBeer Challenge”
Un nuovo riconoscimento internazionale , questa volta arriva dal Belgio, per il birrificio Birra Amiata di Arcidosso (GR). La Marsilia, una birra appartenente allo stile denominato “Gose”, è stata premiata con una medaglia d’argento alla Expo di Gent in Belgio, durante la presentazione dei vincitori del concorso brassicolo “BrusselsBeer Challenge 2016”.
Alla presenza di 75 giurati, reclutati tra i più esperti conoscitori e degustatori di birre, si è tenuta la quinta edizione di questa manifestazione volta a premiare l’eccellenza mondiale dei birrifici industriali ed artigianali, nel riprodurre i vari stili di birra. Per questo motivo i giurati hanno degustato e votato più di 1.100 birre, provenienti da tutti e cinque i continenti.
A livello mondiale il Belgio è riconosciuto di grande eccellenza sulle birre come l’Italia è riconosciuta per il vino ed i premi a questo concorso sono sempre più ambiti a livello globale in quanto proiettano le aziende vincitrici sempre più nel panorama internazionale della birra. E globalmente al BBC 2016 gli italiani si sono fatti onore, arrivando al terzo posto come numero di medaglie vinte, dopo gli Stati Uniti ed il Belgio.
A livello internazionale Birra Amiata aveva già vinto una medaglia d’oro al Mondiale de la Biére a Strasburgo nel 2011 ed una medaglia d’oro al World BeerChampionships a Chicago nel 2013.
La birra premiata è la Marsilia, una chiara prodotta con orzo e frumento, molto dissetante e leggermente sapida, che oltre alla fermentazione tradizionale subisce anche una fermentazione lattica che incrementa leggermente l’acidità della birra rendendola più “limonosa”. Il sale che viene aggiunto proviene dalle saline siciliane. La birra rientra anche nella categoria sempre più ricercata delle birre “sour” (acide) proprio a causa di questa fermentazione secondaria. Lo stile “Gose” è un antico stile tedesco sviluppato intorno al dodicesimo secolo nella città di Goslar, nella bassa Sassonia e poi traslocato nella vicina Lipsia. La fermentazione lattica serviva a conservare meglio la birra, a renderla più acida e quindi dissetante. Inoltre,siccome il fiume da cui i birrifici attingevano l’acqua per produrla, passava per qualche centimetro accanto ad una miniera di salgemma, questo stile presenta anche una delicata nota salina. Innamorati da sempre di questo stile, Birra Amiata è stato già nel lontano 2008 il primo birrificio a credere nella rivalsa di questo stile, che in Germania si era praticamente estinto a causa dell’editto di purezza, ma che agli occhi di Birra Amiata aveva notevoli potenzialità e quindi è stato il primo birrificio in Italia a ricrearlo, aggiungendo un tocco di sale marino (anziché salgemma) alla ricetta, per migliorare l’abbinamento con i piatti della tradizione marinara.Gli abbinamenti di eccellenzainfatti,sono con il pesce, sia crudo che cotto. Oggi i migliori birrifici italiani e stranieri hanno nella propria “line up” di produzione una birra che si ispira allo stile “Gose”, che sembra essere sempre più apprezzato dai giovani amanti delle birre artigianali.
Il nome che si riferisce ad un qualcosa di suadente, ma anche dai risvolti tragici, trae ispirazione da Margherita Marsili, meglio conosciuta come la bella Marsilia, la graziosa fanciulla che rapita il 23 Aprile 1543 sui monti dell’Uccellina dai pirati Turchi e venduta come schiava, finì nell’harem del sultano di Costantinopoli, diventando ben presto la sua favorita ed infine sultana. L’acidità di Margherita però si rivelò tale da essere poi uccisa dai figli stessi che erano esasperati dal suo dispotismo e dalle continue congiure che ordiva contro chiunque non fosse allineato con i suoi piani.
Grande soddisfazione dunque ad Arcidosso tra i soci Gennaro, Carla, Patrizia, Claudio, Silvio e Michele e lo staff di Birra Amiata, che sta preparandosi per il Natale e per una importante commessa birraria per la Finlandia e che spera appunto in questi riconoscimenti internazionali per incrementare le vendite all’estero e crescere ulteriormente, in attesa che in Toscana aumentino i consumi di birre artigianali di qualità.